L’importanza del liquido interstiziale, il nostro terreno biologico
Il liquido interstiziale (parte del tessuto connettivo) è praticamente il “brodo” nel quale sono immerse tutte le cellule, diverse tra loro con funzioni diverse. Tale liquido è arricchito dall’apporto nutrizionale grazie al sangue e scambia gli ioni presenti nella sua soluzione con quelli interni alle cellule attraverso la membrana cellulare. Il liquido interstiziale pertanto può essere considerato il grande magazzino delle scorte a cui clienti di tipo diverso (le nostre cellule) si rivolgono per ogni tipo di necessità.
Tre sono i fattori che caratterizzano il liquido interstiziale di una persona:
- il pH – ci indica la maggiore o minore acidità del sistema
- r – la resistenza elettrica
- l’ORP – il potenziale di ossido-riduttività del sistema
Come nel nostro magazzino dove 3 fattori possono far funzionare bene il lavoro: un’aria sana ed un buon microclima permettono agli operatori di lavorare bene senza ammalarsi; una buona comunicazione permette un’adeguata circolazione delle informazioni in modo che i messaggi arrivino sempre a destino; una corretta ed efficiente organizzazione del lavoro permette a tutti di rendere al massimo e quindi di individuare immediatamente un operatore sfasato che si muove al di fuori delle procedure. Così succede nel nostro liquido interstiziale, poiché il pH è quel fattore chiave in tutte le reazioni chimiche che devono avvenire, coordinate dagli enzimi e da altri catalizzatori come gli oligoelementi, che quando sia corretto, leggermente alcalino, ottimizza il sistema e non permette lo sviluppo di flore batteriche patogene o di reazioni indesiderate. Tali flore batteriche ed altri effetti distorti si sviluppano quando il pH sia debolmente o mediamente acido.
La corretta resistenza elettrica consente il passaggio dei messaggi di tipo elettromagnetico ed il movimento degli ioni che dai suddetti campi vengono attivati e movimentati. Sta alla base della comunicazione e del movimento dei soluti e quindi è un indicatore di efficienza del sistema.
Il potenziale ossido-riduttivo del sistema è forse il fattore più importante dei tre. Qualsiasi reazione chimica che non sia andata a termine in modo corretto produce una serie di radicali liberi: questi elementi sono delle mine vaganti, perché sono dotati di grande reattività nei confronti di tutte le molecole, essendo pertanto in grado di combinarsi non solo con ioni metallici o salini, ma anche con terminali attivi di grandi macromolecole quali quelle del DNA, del RNA, dell’ATP etc. Il risultato di queste reazioni sono le degenerazioni cellulari.
La reazione tra radicali liberi e ioni vaganti è similare alla presenza nel nostro magazzino di visitatori indesiderati che possono essere messi facilmente alla porta (cioè espulsi dal sistema). La reazione tra radicali liberi e DNA è del tutto diversa perché porta a nuovi spezzoni di DNA con informazioni genetiche in discrasia con il corpo umano, tali da indurre sviluppo di masse tumorali impazzite. E’ come se nel nostro magazzino facesse irruzione un gruppo di facinorosi che ribaltano le scaffalature, rompono le attrezzature ed ingombrano i corridoi; sono robusti e sono tanti: non riusciamo più a scacciarli. Tanto più grande risulterà il valore – (la elettronegatività) dell’ORP, tanto più attrezzato sarà il nostro organismo per contrastare i radicali liberi, spesso di segno positivo ed annullarli sul nascere. Con un buon ORP negativo il nostro sistema immunitario potrà operare nella sua massima efficienza, perché sarà poco coinvolto nel contrasto dei danni da radicali liberi e sarà molto attivo verso i fattori esterni che ci aggrediscono quotidianamente.
Salute e longevità legate all’acqua
Già negli anni prima della 2° guerra mondiale il dott. Coanda, un medico rumeno si accorse che alcune popolazioni della terra, avevano una vita media superiore ai 100 anni, godevano di ottima salute e percorrevano a piedi grandi distanze (50 km) ogni giorno per spostarsi da un villaggio all’altro. Erano e sono ancora gli abitanti della Valle degli Hunza nell’Himalaya pakistano, ma anche popolazioni andine, caratterizzate da comuni abitudini alimentari: tutti abituati a bere acque provenienti dai ghiacciai posti sopra i 5000 m di quota, su rocce di tipo siliceo. Si tratta di ghiacciai esistenti da oltre 100.000 anni che esercitano un’azione lenta di disgregazione e frantumazione delle rocce del loro letto sino a ridurre il pietrisco in polvere finissima. I ruscelli che scendono nelle vallate sono appunto la fonte da cui bevono quelle popolazioni così sane e longeve. Il segreto dell’assenza di artriti, artrosi, dolori scheletrici ed in generale di malattie senili sta appunto nel grande apporto di potenziale ossido-riduttivo minus dovuto all’acqua bevuta.
I cluster di Silicio e Acqua
Dal punto di vista chimico tale fenomeno è ancora una volta collegato alla presenza di grossi cluster che vengono a formarsi tra la silice delle rocce ridotta in polvere finissima e le molecole d’acqua.
Anche in questo caso il nucleo di silice e tutte le molecole d’acqua coinvolte nel dominio di coerenza mettono in comune una grande nube elettronica che rende disponibili alla periferia del cluster elettroni altamente reattivi in grado di contrastare tutti i radicali liberi che il dominio incontra.
Tali cluster possono facilmente legare atomi di oligoelementi che in questo modo si rendono biologicamente disponibili e che vengono quindi indicati come nanocolloidi. (nano = 10-9) (significa elementi presenti in concentrazioni bassissime pari a 1 atomo ogni miliardo di molecole d’acqua). Di seguito vediamo un dominio di coerenza con il nucleo centrale formato da silicio e ossigeno e le molecole d’acqua ordinate che si legano attraverso i ponti idrogeno sino allo strato esterno. Qui si possono trovare atomi di calcio, magnesio, ferro etc.., tutti elementi essenziali per il nostro metabolismo.
L’acqua bevuta dagli Hunza ha quindi un grande potere regolatore sui 3 fattori chiave del liquido interstiziale:
- mantiene il pH leggermente alcalino, impedendo di fatto lo sviluppo di tutte le forme di vita estranee e nocive al nostro organismo.
- regola la resistenza elettrica, facilitando la comunicazione intercellulare ed il trasporto degli ioni
- apporta al sistema un nutrimento reale grazie al potenziale ossido-riduttivo altamente negativo, il più basso conosciuto in natura.
La ricerca che è stata portata avanti presso i dipartimenti di Chimico-Fisica e di Chimica dell’Università di Lubiana dai ricercatori Barbich W., Istok Ostan e Tessarotto Dario è stata finalizzata a verificare l’effetto di un’acqua energizzata, tale cioè da possedere all’origine dei domini di coerenza su parametri fisici, quali il potenziale ORP, la tensione superficiale ed il pH, dopo l’aggiunta dell’Active-H quale apportatore di nanocolloidi stabili.